I grandi fotografi siciliani - The great Sicilian photographer - LETIZIA BATTAGLIA



Letizia Battaglia è una famosa fotogiornalista italiana. Nasce a Palermo nel 1935 dove trascorrerà parte della propria carriera e della propria vita.Letizia inizia la sua carriera nel 1969 collaborando con il quotidiano palermitano “L’Ora”. Letizia si trova ad essere l’unica donna tra colleghi maschi. Nel 1970 si traferisce a Milano dove inizia a fotografare collaborando con diverse testate giornalistiche. 

Nel 1974 ritorana a Palermo e crea, con Franco Zecchin, l’agenzia “Informazione fotografica”, frequentata da Josef Koudelka e Ferdinando Scianna.


In questi anni inizia a confrontarsi con la dura realtà di una città, di una regione, spaccata dalla mafia, dal clientelismo, dalla politica, dalla povertà: la fotografia diverrà la sua vocazione a tempo pieno.


Perché Letizia preferì dipingere la sua terra, di cui era perdutamente innamorata, a tinte bianche nere e grigie?

Il legame di Letizia Battaglia con il suo paese è un legame molto complesso.


Siamo nel periodo degli “Anni di Piombo”, delle speculazioni edilizie e degli assassinii mafiosi quali quello di Peppino Impastato o quello di Piersanti Mattarella (fratello del nostro Presidente della Repubblica).


Letizia ha un mestiere scomodo, ma continua imperterrita a fotografare: l’assassinio del giudice Terranova e quello di altri concittadini rei di essersi posti di traverso negli affari della malavita, i funerali del Generale Dalla Chiesa; questi sono solo alcuni dei più macabri, importanti, necessari scatti della sua fotografa.

Ma il suo dovere di testimone non si risolve qui: Letizia è interessata a indagare e a sondare il volto di tutti i siciliani per poter riportare a galla, tramite la sua macchina fotografica, le impressioni su pellicola di cosa significhi vivere in quel mondo.


Nel 1980 un suo scatto della “bambina con il pallone“ nel quartiere palermitano della Cala fa il giro del mondo-

Diviene una fotografa di fama internazionale, ma non è solo "la fotografa della mafia". Le sue foto si prefiggono di raccontare soprattutto Palermo nella sua miseria e nel suo splendore, i suoi morti di mafia ma anche le sue tradizioni, gli sguardi dei bambini e delle donne (Letizia Battaglia predilige i soggetti femminili), i quartieri, le strade, le feste e i lutti, la vita quotidiana e i volti del potere di una città dalle mille contraddizioni. 

Negli anni '80 crea il "laboratorio d'If", dove si formano fotografi e fotoreporter palermitani. Tra essi: la figlia Shobha, Mike Palazzotto e Salvo Fundarotto.


Lo sguardo di Letizia non giudica e non critica, non infierisce perché non è crudele né cerca di abbellire le cose: la realtà è quel che è.


Questo però non pregiudica una composizione comunque elegante e attenta sintomo di una grande sensibilità e di vera cura e dedizione.

Con questa lunga premessa ora possiamo finalmente rispondere al quesito: la scelta del Bianco e Nero serve a far prevalere il contenuto sulla forma, l’anima della fotografia sul suo aspetto. E’ una scelta di stile che rispecchia il lutto interiore che vive una persona così dedita alla sua città e alla sua terra: la Sicilia.


Nei suoi scatti si respira infatti l’aria romantica, talvolta insalubre, che avvolgeva un paese abbandonato un passo indietro dalla sua nazione; un mondo che viveva con un piede nel presente e uno nel passato, dal volto sfaccettato come l’operato della fotografa.

Il suo impegno di fotografa dentro e fuori al giornale “L’Ora” è continuo, Ma dopo l’assassinio del giudice Falcone, il 23 maggio 1992 e di Paolo Borsellino il 19 luglio dello stesso anno, Letizia si allontana dal mondo della fotografia, ormai stanca di avere a che fare con la violenza.

Letizia Battaglia ha sempre infatti sostenuto e collaborato con diverse agenzie e diversi laboratori per diffondere le proprie conoscenze ed esperienze a tutti coloro i quali sono desiderosi, come lei, di fare della fotografia la propria missione, la propria arma di ribellione.

Questa “missione” culminerà con l’inaugurazione, nel 2017, del “Centro Internazionale di Fotografia di Palermo” un archivio storico che raccoglie gli scatti di tanti fotografi, professionisti ed amatori, che desiderano mostrare al pubblico, nazionale ed internazionale, la loro visione della città e affinché queste testimonianze possano essere conservate per sempre.







Letizia Battaglia is a famous Italian photojournalist. He was born in Palermo in 1935 where he will spend part of his career and life.

Letizia began her career in 1969 collaborating with the Palermo newspaper "L'Ora". Letizia finds herself the only woman among male colleagues. In 1970 he moved to Milan where he began to photograph collaborating with various newspapers.

In 1974 he returned to Palermo and created, with Franco Zecchin, the "Photographic Information" agency, frequented by Josef Koudelka and Ferdinando Scianna.

In these years he begins to deal with the harsh reality of a city, a region, split by the mafia, patronage, politics, poverty: photography will become his full-time vocation.Why did Letizia prefer to paint her land, which she was madly in love with, in white, black and gray colors? Letizia Battaglia's bond with her country is a very complex one. We are in the period of the “Years of Lead”, of building speculations and mafia assassinations such as that of Peppino Impastato or that of Piersanti Mattarella (brother of our President of the Republic). Letizia has an uncomfortable job, but she continues undaunted to photograph: the murder of Judge Terranova and that of other fellow citizens guilty of having placed themselves sideways in the affairs of the underworld, the funeral of General Dalla Chiesa; these are just some of the most macabre, important, necessary shots of his photographer. But her duty as a witness does not end here: Letizia is interested in investigating and probing the faces of all Sicilians in order to bring back, through her camera, the impressions on film of what it means to live in that world. In 1980 one of his shots of the "girl with the ball" in the Palermo neighborhood of Cala went around the world - She becomes an internationally renowned photographer, but she is not only "the photographer of the mafia". Her photos aim to tell above all Palermo in its misery and splendor, its deaths from the Mafia but also its traditions, the looks of children and women (Letizia Battaglia prefers female subjects), the neighborhoods, the streets, parties and mourning, daily life and the faces of power in a city of a thousand contradictions.

In the 1980s he created the "If laboratory", where Palermo photographers and photojournalists were trained. Among them: the daughter Shobha, Mike Palazzotto and Salvo Fundarotto.

Letizia's gaze does not judge or criticize, it does not rage because it is not cruel or tries to embellish things: reality is what it is.

However, this does not affect an elegant and careful composition, a symptom of great sensitivity and true care and dedication.

With this long premise, we can now finally answer the question: the choice of Black and White serves to make content prevail over form, the soul of the photograph over its appearance. It is a choice of style that reflects the inner mourning experienced by a person who is so dedicated to his city and his land: Sicily.


In fact, in his shots you can breathe the romantic, sometimes unhealthy air that enveloped an abandoned country a step back from its nation; a world that lived with one foot in the present and one in the past, with a multifaceted face like the work of the photographer.


Her commitment as a photographer inside and outside the newspaper "L'Ora" is continuous, But after the assassination of Judge Falcone on May 23, 1992 and of Paolo Borsellino on July 19 of the same year, Letizia moves away from the world of photography, now tired of dealing with violence.


Letizia Battaglia has in fact always supported and collaborated with various agencies and different laboratories to spread her knowledge and experiences to all those who are eager, like her, to make photography their mission, their weapon of rebellion.

This "mission" will culminate with the inauguration, in 2017, of the "International Center of Photography in Palermo", a historical archive that collects the shots of many photographers, professionals and amateurs, who wish to show their vision to the public, national and international. of the city and so that these testimonies can be preserved forever.



Potete scaricare GRATUITAMENTE il quarto numero della nostra rivista "Sicily in Photo Magazine" al seguente link:


https://www.mediafire.com/file/hz9qrko1ahoxa7k/Sicily_in_Photo_Magazine_n%25C2%25B0_4.pdf/file



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