Le Gole dell'Alcantara - The Alcantara Gorges
In un periodo che si perde alle radici della storia, un piccolo vulcano a nord dell’Etna si sveglia ed erutta un’enorme massa di lava che si fa strada fino a raggiungere il mare ed immergendosi forma capo Schisò. Il percorso tortuoso del fiume di lava viene in seguito solcato da un corso d’acqua che vi si insinua levigando e pulendo i massi lavaci dalle scorie.
Verso la fine del suo percorso, l’acqua incontra una massa di terreno più friabile e si fa strada liberando due alte pareti di durissimo basalto, caratterizzato da affascinanti forme prismatiche. Sono le gole, di cui solo un tratto è oggi facilmente accessibile.
Le gole sono veri e propri canyon che, a differenza di quanto si possa pensare, non state create dal fiume Alcantara, che vi scorre attraverso, ma originate da fenomeni di raffreddamento di antichissime colate laviche.
Le Gole si estendono per oltre 1900 ettari e attraversano un paesaggio che alterna rocce a vegetazione rigogliosa e selvaggia. La loro altezza arriva a superare persino i 20 metri, con una larghezza che va dai 2 ai 5 metri. Sono strette, lunghissime e altissime: davvero particolari nella forma.
Normalmente il letto del fiume è praticabile da aprile ad ottobre. Il resto dell’anno si può solo arrivare all’imbocco delle gole. Nelle vicinanze è possibile fare agricampeggio in apposite piazzale nelle vicinanze dell’ingresso.
Il nome del fiume, e della valle omonima, risale al periodo di denominazione araba, “Al Qantarah”, e si riferisce ad un ponte ad arco costruito dai Romani e capace di resistere alle irrompenti piene del fiume che ancora oggi offrono uno spettacolo meraviglioso.
Si dice che le celebri Gole dell’Alcantara nell’entroterra di Taormina siano state scavate dall’ira degli Dei: un modo per interpretare la antiche eruzioni di vulcani spenti da millenni, ma legati per sempre a questo splendido angolo di Sicilia.
Secondo una leggenda siciliana la valle del fiume Alcantara, nell’entroterra di Taormina, sarebbe il frutto di un’eruzione vulcanica scatenata dall’ira degli Dei, nella notte dei tempi, per punire la malvagità di un contadino disonesto.
E’ solo una favola, naturalmente, ma si avvicina alla verità quando ricorda l’esistenza di un antichissimo vulcano fra l’Etna e i monti Peloritani: il piccolo cono del Monte Moio dal quale è davvero scaturita un’eruzione nel terzo millennio avanti Cristo, e immense masse di lava si riversarono verso il mare proprio lungo la valle dell’Alcantara.
Sarebbe il racconto di un’eruzione come tante, se all’epoca di questo remoto cataclisma la concomitanza di un terremoto non fosse intervenuta a modellare la pietra ancora incandescente, producendo una profonda fessura nel terreno appena trasformato (70 metri di profondità).
Le acque del fiume si impadronirono presto dello strettissimo canyon, ed è probabilmente questa l’origine delle attuale Gole dell’Alcantara: uno dei più fotografati scenari naturali di Sicilia.
Le Gole dell’Alcantara si raggiungono percorrendo per 13 chilometri la statale 185 verso l’entroterra in direzione Francavilla di Sicilia e Castiglione di Sicilia.
La zona dell’Alcantara merita certamente una giornata di escursione, ma può essere anche il punto di partenza di un itinerario più articolato, in direzione dell’Etna, alla scoperta di altri splendidi scenari naturali e centri abitati nella regione dei vulcani.
Francavilla di Sicilia, incorniciata dai monti Peloritani in testa alla valle delle grandi Gole, invita ad ammirare dalla collina dell’antico castello medievale un superbo panorama di rocce laviche, con suggestivi giochi d’acqua.
In a period that is lost to the roots of history, a small volcano north of Etna wakes up and erupts a huge mass of lava that makes its way up to reach the sea and diving into Capo Schisò shape. The winding path of the lava river is then furrowed by a stream that insinuates itself by smoothing and cleaning the lava rocks from the slag.
Towards the end of its path, the water meets a more friable mass of soil and makes its way freeing two high walls of very hard basalt, characterized by fascinating prismatic shapes. These are the gorges, of which only a stretch is easily accessible today.
The gorges are real canyons that, unlike what you might think, were not created by the Alcantara river, which flows through it, but originated from the cooling phenomena of ancient lava flows.
The Gorges extend over 1900 hectares and cross a landscape that alternates rocks with luxuriant and wild vegetation. Their height even exceeds 20 meters, with a width ranging from 2 to 5 meters. They are narrow, very long and very high: really particular in shape.
Normally the river bed is practicable from April to October. The rest of the year can only be reached at the mouth of the gorges. Nearby you can go camping in a special square near the entrance.
The name of the river, and of the homonymous valley, dates back to the Arabic denomination period, “Al Qantarah”, and refers to an arch bridge built by the Romans and capable of resisting the bursting floods of the river which still offer a wonderful sight today.
The famous Alcantara Gorges in the hinterland of Taormina are said to have been excavated by the wrath of the Gods: a way to interpret the ancient eruptions of volcanoes extinct for millennia, but linked forever to this splendid corner of Sicily.
According to a Sicilian legend, the valley of the Alcantara river, in the hinterland of Taormina, is the result of a volcanic eruption unleashed by the wrath of the gods, in the mists of time, to punish the wickedness of a dishonest peasant.
It is only a fairy tale, of course, but it comes close to the truth when it recalls the existence of an ancient volcano between Etna and the Peloritani mountains: the small cone of Mount Moio from which an eruption really originated in the third millennium BC. and immense masses of lava poured into the sea right along the Alcantara valley.
It would be the story of an eruption like many, if at the time of this remote cataclysm the concomitance of an earthquake had not intervened to shape the still incandescent stone, producing a deep crack in the newly transformed ground (70 meters deep).
The waters of the river soon took over the very narrow canyon, and this is probably the origin of the current Alcantara Gorges: one of the most photographed natural scenarios in Sicily.
The Alcantara Gorges can be reached by following the SS 185 towards the hinterland for 13 kilometers towards Francavilla di Sicilia and Castiglione di Sicilia.
The Alcantara area certainly deserves a day of excursion, but it can also be the starting point of a more detailed itinerary, in the direction of Etna, to discover other splendid natural sceneries and inhabited centers in the region of volcanoes.
Francavilla di Sicilia, framed by the Peloritani mountains at the head of the valley of the great Gorges, invites you to admire from the hill of the ancient medieval castle a superb panorama of lava rocks, with suggestive water features.
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