I grandi fotografi siciliani - The great Sicilian photographers ENZO SELLERIO


I grandi fotografi siciliani
The great Sicilian photographers

ENZO SELLERIO


“Chiedo perdono alla Sicilia così poco sicula… Manca la lupara, ma anche la tonnara e la zolfara… Mancano i fichi d´india, magari di cartapesta come quello che zu´ Natalì, fotografo palermitano di gran scorza, portava nel bagagliaio dell´auto per piazzarlo di fianco al cadavere del morto ammazzato di mafia, perché «senza fico d´india i giornali poi non mi comprano la foto”

Enzo Sellerio nasce a Palermo nel febbraio del 1924. 
Laureato in Giurisprudenza nel 1944, nel 1947 viene nominato assistente di Istituzioni di Diritto Pubblico alla Facoltа di Economia e Commercio, incarico che lo vincolerà a Palermo per molti anni ma con poco entusiasmo, perché nel frattempo ha scoperto la fotografia. Dopo una breve esperienza giornalistica, nel 1952, sollecitato dall’amico Bruno Caruso, partecipa a un concorso fotografico regionale, vince il primo premio, 50.000 lire, e decide di affrontare la fotografia in modo quasi professionale; in quello stesso anno le sue prime fotografie vengono pubblicate sulla rivista Sicilia un periodico quadrimestrale di livello europeo, ideato dall’amico Caruso ed edito da Salvatore Fausto Flaccovio-Palermo .
Nel 1955 realizza il suo primo reportage, Borgo di Dio, pubblicato nei fotodocumentari di Cinema nuovo e considerato oggi uno dei capolavori della fotografia neorealista in Italia. Contemporaneamente alla sua affermazione come reporter, si tengono le prime personali: a Roma, nel 1956, alla Galleria dell’Obelisco, nel 1957 alla Galleria la Bussola di Torino e nel 1960, su invito di Lamberto Vitali, alla Triennale di Milano. Seguono le collaborazioni con alcuni periodici nazionali degli anni Cinquanta e Sessanta, tra i quali il mitico Il Mondo di Mario Pannunzio.
Nel 1959, l’editore Salvatore Fausto Flaccovio, che stava lavorando alla pubblicazione del volume di Kitzinger “I Mosaici di Monreale”, in lingua italiana e in inglese, dietro suggerimento del pittore e amico Bruno Caruso, propone a Enzo Sellerio, che accetta, (anche in vista della scarsa offerta di incarichi di tipo fotogiornalistico in Sicilia,) di effettuare le riprese fotografiche, pressoché integrali, dei mosaici di Monreale.
E’ così che Enzo Sellerio trascorre buona parte dell’anno arrampicato sui ponteggi del Duomo di Monreale, lavoro che lui definì il suo “servizio militare”.
Nel 1961 la rivista svizzera “du” gli commissiona un servizio su Palermo per un numero monografico dedicato alla città e nel numero di Natale del 1962 un altro ampio reportage sui paesi dell’Etna.
La collaborazione con la rivista svizzera du gli apre le porte della fotografia internazionale. Nel 1962 viene chiamato a far parte dell’EMP (European Magazine Photographers), un’associazione per la promozione della buona fotografia, luogo di grandi incontri, ma di breve vita, che aveva sede a Colonia e raccoglieva alcuni tra i migliori fotografi d’Europa.
Nello stesso anno è invitato dalla neonata ZDF, la rete nazionale della televisione tedesca, a partecipare a un film sulla Germania, tratto dalle fotografie di Hiroshi Hamaya, Will McBride e dello stesso Sellerio.
Nel 1962 ha inizio la sua collaborazione con Vogue come free-lance con brevi soggiorni, prima a Parigi, poi nel 1965 e nel 1966 a New York, dove riceve anche un incarico dalla rivista “Fortune”. Per Vogue o per proprio conto, fotografa in quegli anni una serie di artisti e di intellettuali come Arthur Miller, Christo, Saul Steinberg ed altri protagonisti della vita culturale dell’epoca.
Nel 1967 comincia a occuparsi di editoria collaborando a una collana di testi siciliani promossa dall’Assemblea regionale siciliana, per la quale cura, nel 1968, insieme a Gioacchino Lanza Tomasi, autore dei testi, una serie di supplementi per la rivista Cronache Parlamentari, dedicati alle sedi del potere ecclesiastico e secolare. Vengono successivamente riuniti in un volume, pubblicato in proprio sotto il titolo di Castelli e monasteri siciliani. Grazie a questo libro Sellerio decide di occuparsi definitivamente di editoria. L’anno seguente fonda – insieme alla moglie Elvira Giorgianni – la “Sellerio editore” per la quale cura la progettazione dei libri d’arte e la grafica di tutte le collane. Nel 1983 la casa editrice si suddivide in due entità distinte che mantengono lo stesso nome: una pubblica saggistica e narrativa, l’altra volumi di arte e fotografia.
Ulteriore aspetto della sua personalità è lo spirito collezionistico che lo porta a raccogliere e conservare importanti testimonianze dell’arte popolare e della vita quotidiana, più volte oggetto di pubblicazioni e di mostre da lui curate. Malgrado il suo progressivo distacco dalla fotografia militante, Sellerio ha mantenuto sempre rapporti con l’ambiente fotografico siciliano e la sua attiva presenza è stata determinante. Avendo accolto da fotografo i giovani di talento nel suo studio, da editore ha continuato ad aiutarli pubblicando in volume le loro fotografie.
Dopo un trentennio di assenza dall’attività di fotografo, all’inizio del 2006 accetta con spirito di sfida la commissione da parte del settimanale Lo Specchio de La Stampa, di un servizio sullo ZEN, quartiere emblematico delle contraddizioni di Palermo, e pochi mesi dopo realizza per la Fondazione Banco di Sicilia una serie di fotografie d’interni dell’antica sede del Monte di Pietà a Palazzo Branciforte.
Muore a Palermo nel 2012, all’etа di 87 anni.



Enzo Sellerio was born in Palermo in February 1924.
Graduated in Law in 1944, in 1947 he was appointed assistant of Institutions of Public Law at the Faculty of Economics and Commerce, an assignment that would bind him in Palermo for many years but with little enthusiasm, because in the meantime he discovered photography. After a brief journalistic experience, in 1952, invited by his friend Bruno Caruso, he participated in a regional photographic competition, he won the first prize, 50,000 lire, and decided to approach photography in an almost professional way; in that same year his first photographs were published in the Sicily magazine a quarterly European-level periodical, created by his friend Caruso and published by Salvatore Fausto Flaccovio-Palermo.
In 1955 he made his first reportage, Borgo di Dio, published in the new documentaries of Cinema and considered today one of the masterpieces of neorealist photography in Italy. At the same time as his success as a reporter, his first solo shows were held: in Rome, in 1956, at the Galleria dell’Obelisco, in 1957 at the Galleria la Bussola in Turin and in 1960, at the invitation of Lamberto Vitali, at the Milan Triennale. Collaborations with some national periodicals of the fifties and sixties followed, including the legendary Il Mondo by Mario Pannunzio.
In 1959, the publisher Salvatore Fausto Flaccovio, who was working on the publication of Kitzinger’s volume “The Mosaics of Monreale”, in Italian and English, at the suggestion of the painter and friend Bruno Caruso, proposed to Enzo Sellerio, who accepted, (also in view of the limited supply of photojournalistic assignments in Sicily) to carry out the almost complete photographic shots of the mosaics of Monreale.
This is how Enzo Sellerio spends a good part of the year climbing the scaffolding of the Cathedral of Monreale, a job that he called his “military service”.
In 1961 the Swiss magazine du commissioned him a service on Palermo for a monographic issue dedicated to the city and in the Christmas issue of 1962 another extensive report on the countries of Etna.
The collaboration with the Swiss magazine du opens the doors of international photography to him. In 1962 he was called to join the EMP (European Magazine Photographers), an association for the promotion of good photography, a place of great but short-lived meetings, which was based in Cologne and collected some of the best photographers in Europe.
In the same year he was invited by the newly formed ZDF, the national network of German television, to participate in a film about Germany, taken from the photographs of Hiroshi Hamaya, Will McBride and Sellerio himself.
In 1962 he began his collaboration with Vogue as a freelance with short stays, first in Paris, then in 1965 and in 1966 in New York, where he also received an assignment from the magazine “Fortune”. For Vogue or on his own, he photographed in those years a series of artists and intellectuals such as Arthur Miller, Christo, Saul Steinberg and other protagonists of the cultural life of the time.
In 1967 he began to deal with publishing collaborating on a series of Sicilian texts promoted by the Sicilian Regional Assembly, for which he edited, in 1968, together with Gioacchino Lanza Tomasi, author of the texts, a series of supplements for the Cronache Parlamentari magazine, dedicated to the seats of ecclesiastical and secular power. They are subsequently brought together in a volume, published on their own under the title of Sicilian castles and monasteries. Thanks to this book Sellerio decides to deal definitively with publishing. The following year he founded - together with his wife Elvira Giorgianni - the “Sellerio editore” for which he takes care of the design of the art books and the graphics of all the necklaces. In 1983 the publishing house is divided into two distinct entities that maintain the same name: a public nonfiction and fiction, the other volumes of art and photography.
Another aspect of his personality is the collecting spirit that leads him to collect and preserve important testimonies of popular art and daily life, repeatedly object of publications and exhibitions curated by him. Despite his progressive detachment from militant photography, Sellerio has always maintained relationships with the Sicilian photographic environment and his active presence has been decisive. Having welcomed the talented young people into his studio as a photographer, as a publisher he continued to help them by publishing their photographs in volume.
After thirty years of absence from the activity of photographer, at the beginning of 2006 he accepted with a spirit of challenge the commission by the weekly Lo Specchio de La Stampa, of a report on the ZEN, emblematic district of the contradictions of Palermo, and a few months later for the Banco di Sicilia Foundation he creates a series of interior photographs of the ancient seat of Monte di Pietà at Palazzo Branciforte.
He died in Palermo in 2012, at the age of 87.

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