Il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino - The Antonio Pasqualino International Puppet Museum


Il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino è stato istituito nel 1975 dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari. 

La storia del Museo è indissolubilmente legata al suo fondatore, Antonio Pasqualino, scomparso nel 1995, medico chirurgo, insigne antropologo e cultore della storia e delle tradizioni popolari della sua terra natale, la Sicilia.

Antonio Pasqualino dedicò la sua attività di ricerca ad una forma teatrale che, nella seconda metà del Novecento, sembrava oramai avviata verso un progressivo e inarrestabile declino: l’opera dei pupi, che narrava delle Crociate e dei Paladini di Francia, dei quali avevano scritto, fra gli altri, maestri della Letteratura Italiana, come Ludovico Ariosto, Matteo Maria  Boiardo e Torquato Tasso.

Antonio Pasqualino – insieme a un gruppo di intellettuali – fondò nel 1965 l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari e raccolse insieme alla moglie Janne Vibaek molte testimonianze: dai testi di scena ai pupi fino ai teatrini e gli arredi, salvandoli dalla distruzione e dall’oblio.

Nel 1975 l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari fondò il Museo internazionale delle marionette dove trovarono definitiva sistemazione i pupi e i diversi materiali raccolti nel corso degli anni. Tra questi, oggetti provenienti da numerosi Paesi europei e dell’Estremo Oriente come la Francia, la Spagna, la Thailandia, la Birmania, il Vietnam, e tanti altri.

Il Museo delle marionette esprime la volontà di salvaguardare una forma di teatro prezioso della nostra storia, ma vuole essere anche l’occasione per ripensare criticamente questa storia, per respingere il veleno del particolarismo locale, quel senso di insularità di cui Sciascia parlava come di un male oscuro. Il Museo attraverso la rappresentazione della leggenda di Carlo Magno e dei suoi paladini testimonia un ideale di unità europea e soprattutto vuole inserire l’opera dei pupi nell’ampio quadro internazionale del teatro di animazione, per ristabilire attraverso la comparazione tra somiglianze e differenze un legame di solidarietà fra tutte le culture umane.

Il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino ha ampliato la gamma dei servizi offerti al pubblico. Visite guidate e spettacoli anche su richiesta, in orari differenti dal consueto; corsi, laboratori e spettacoli teatrali (anche diversi dall’opera dei pupi) per le università, per le scuole, mostre, convegni, dibattiti.


The Antonio Pasqualino International Puppet Museum was established in 1975 by the Association for the Conservation of Popular Traditions.

The history of the museum is inextricably linked to its founder, Antonio Pasqualino, who died in 1995, a surgeon, a distinguished anthropologist and a lover of the history and popular traditions of his native land, Sicily.

Antonio Pasqualino dedicated his research activity to a theatrical form which, in the second half of the twentieth century, now seemed to be heading towards a progressive and unstoppable decline: the work of the puppets, which told of the Crusades and Paladins of France, of which they had written , among others, masters of Italian literature, such as Ludovico Ariosto, Matteo Maria Boiardo and Torquato Tasso.

Antonio Pasqualino - together with a group of intellectuals - founded the Association for the Conservation of Popular Traditions in 1965 and collected many testimonies together with his wife Janne Vibaek: from stage texts to puppets to theaters and furnishings, saving them from destruction and ‘oblivion.

In 1975 the Association for the Conservation of Popular Traditions founded the International Puppet Museum where the puppets and the various materials collected over the years found permanent accommodation. These include objects from many European and Far Eastern countries such as France, Spain, Thailand, Burma, Vietnam, and many others.

The Puppet Museum expresses the desire to safeguard a precious form of theater in our history, but also wants to be an opportunity to critically rethink this history, to reject the poison of local particularism, that sense of insularity of which Sciascia spoke as a dark evil. Through the representation of the legend of Charlemagne and his paladins, the Museum testifies to an ideal of European unity and above all wants to insert the work of the puppets in the broad international framework of the theater of animation, to re-establish a link through the comparison between similarities and differences of solidarity among all human cultures.

The Antonio Pasqualino International Puppet Museum has expanded the range of services offered to the public. Guided tours and shows also on request, at different times than usual; courses, workshops and theatrical performances (also different from the work of the puppets) for universities, for schools, exhibitions, conferences, debates.


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