La Zisa, il palazzo del sollazzo normanno - The Zisa, the palace of the Norman joys
L’arte islamica e l’architettura arabo-normanna sono frequenti in Sicilia e a Palermo, interi quartieri della città hanno nomi arabi come Kalsa, dal suo storico nome arabo Al-Khalisa, o distretto di Cassaro da Al-Qasr.
Secondo l’UNESCO, “l’itinerario Arabo Normanno di Palermo, Monreale e Cefalù” è un esempio di sincretismo socio-culturale tra le culture occidentale, islamica e bizantina sull’isola che ha dato origine a nuovi concetti di spazio, struttura e decorazione. Inoltre testimoniano della fruttuosa convivenza di persone di origini e religioni diverse (musulmana, bizantina, latina, ebraica, lombarda e francese).
I due secoli di dominio arabo fecero assorbire alla Sicilia le arti e le scienze islamiche nell’Isola, influenzando molto la cultura, trasformando Palermo da un piccolo
villaggio portuale a una vera città definendone la struttura urbana.
Uno degli edifici più rappresentativi di questo itinerario è “La Zisa”, castello/palazzo nato sotto i normanni per volere di “Guglielmo che, rivaleggiando col padre, si mosse a fabbricare tal palagio che fosse più splendido e sontuoso di que’ lasciatigli da Ruggiero. Il nuovo edifizio fu murato in brevissimo tempo con grande spesa e
postogli il nome di al-’Azîz, che in bocche italiane diventò “la Zisa” e così diciamo fin oggi” racconta lo storico Michele Amari in “Storia dei musulmani di Sicilia”.
Il “palazzo del sollazzo”, voluto come residenza estiva della corte, fu costruito da artigiani arabi, nel XII secolo, fuori dalle mura di Palermo, all’interno del “Genoardo”, dall’arabo Jannat al-ar o “giardino o paradiso in terra”.
Al suo interno sono presenti diversi elementi arabi, come gli archi ogivali, muqarnas (ossia decorazioni ad alveare), nicchie a volta e una delle caratteristiche principali è il sistema di condizionamento dell’aria perfettamente funzionante. Infatti il pianterreno presenta ampi fornici che permettono di catturare i venti temperati provenienti dal mare, mentre una grande piscina frontale esterna, collegata direttamente con l’interno della sala principale tramite un’ulteriore piscina decorata, fornisce l’umidità necessaria per mantenere l’aria fresca.
I livelli superiori, invece, presentano un sistema di condotti di sfiato collegati al vestibolo inferiore, al fine di creare un flusso d’aria costante in tutti gli ambienti.
L’intero edificio è impreziosito da mosaici profani.
Per un lungo periodo di tempo La Zisa fu abbandonata subendo gravi danni strutturali, ma nel 1991, una profonda missione di restauro, durata più di venti anni, ha riportato al suo splendore uno dei tesori più suggestivi e interessanti della cultura arabo-normanna in Sicilia.
Islamic art and Arab-Norman architecture are frequent in Sicily and Palermo, entire districts of the city have Arabic names such as Kalsa, from its historical Arabic name Al-Khalisa, or the district of Cassaro da Al-Qasr. According to UNESCO, “the Arab-Norman route of Palermo, Monreale and Cefalù” is an example of socio-cultural syncretism between Western, Islamic and Byzantine cultures on the island which has given rise to new concepts of space, structure and decoration.
They also bear witness to the fruitful coexistence of people of different origins and religions (Muslim, Byzantine, Latin, Jewish, Lombard and French).
The two centuries of Arab domination made Sicily absorb the Islamic arts and sciences in the island, influencing the culture a lot, transforming Palermo from a small port village to a real city, defining its urban structure.
One of the most representative buildings of this itinerary is “La Zisa”, castle/palace born under the Normans at the behest of “Guglielmo” who, competing with his father, moved to build such a building that was more splendid and sumptuous than that left him by Ruggiero. The new building was walled up in a very short time at great expense and gave it the name of al-’Azîz, which in the Italian mouths of “la Zisa” and so we say until today” says the historian Michele Amari in “Storia dei musulmani di Sicilia”. The “palazzo del sollazzo”, wanted as the summer residence of the court, was built by Arab craftsmen, in the 12th century, outside the walls of Palermo, inside the
“Genoardo”, by the Arab Jannat al-ar or “garden or paradise on earth”.
Inside, there are several Arabic elements, such as pointed arches, muqarnas (i.e. beehive decorations), vaulted niches and one of the main features is the air conditioning system for a fully functional. In fact, the ground floor has large ovens that allow to capture the temperate winds
coming from the sea, while a large frontal outdoor swimming pool, directly connected to the inside of the main hall by an additional decorated pool, provides the necessary humidity to keep the air fresh.
The upper levels, on the other hand, have a system of vent ducts connected to the lower vestibule in order to create a constant air flow in all rooms. The entire building is embellished with profane mosaics.
For a long period of time, La Zisa was abandoned, suffering serious structural damage, but in 1991, a pro- founded restoration mission, which lasted more than twenty years, restored to its splendour one of the most evocative and interesting treasures of Arab-Norman culture in Sicily.
Articolo di
Giorgia Görner Enrile
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