I grandi fotografi siciliani - The great Sicilian Photographer - Eugenio Bronzetti



Nato il 24 ottobre 1906 e morto nel settembre del 1997 


Figlio d'arte, il padre Benedetto fu un pioniere della fotografia industriale palermitana e marito di Celestina Interguglielmi, figlia di Eugenio il ritrattista della belle Epoche palermitana, iniziò giovanissimo la sua attivita'

Nel 1920 scatta' la sua prima fotografia dall'alto di una ciminiera della centrale elettrica di via A. Volta; cinque anni più tardi, dopo avere appreso dal padre i rudimenti del mestiere, lo sostituì  nella direzione della ditta, di cui intensificò l' attivita' lavorando su commissione per diversi enti e societa' industriali: l' Aeronautica Sicula, la Chimica Arenella, i Cantieri Navali.

Intensa fu anche l'attivita' per conto di noti artisti (Antonio Ugo, Mario Rutelli, Benedetto De Lisi)  ed architetti (Antonio Zanca ed Ernesto Basile), per i quali eseguì lavori di riproduzione.


Tra 1941-1942 realizza le sue famose fotografie per l’ Ente di Colonizzazione del Latifondo Siciliano. La lettera n. prot. 18704 /A/P datata 11 dic. 1941 anno XX, recita quanto segue: ” Eugenio Bronzetti è incaricato di eseguire, per conto di questo Ente e nelle varie province dell’Isola, le fotografie di Borghi rurali, Case coloniche, Strade di benefica, ponti, sorgenti, bevai, piantagioni e vedute panoramiche nelle Zone latifondistiche ” ….


Nel 1943 si trasferì a Roma ove rimase quattro anni, collaborò con riviste e giornali, compresa la rivista milanese "Tempo"  per la quale realizzò molti servizi.

Nel 1944, dopo la scomparsa del padre, tornò a Palermo e lavorò fino al 1981 nel laboratorio di via G. Rossini, dove instaurò rapporti di lavoro con Enti committenti quali la Sailem, l' Anas, la Simens e l' Azienda municipale gas. Si ritirò dall'attivita' nel 1979, a causa di un brutto incidente. 



Eugenio Bronzetti  “Fotografo industriale e di architetto”(3)   si iscrive a pieno titolo  in questa realtà. Emblematica risulta la sua prima fotografia scattata quando egli aveva soli 14 anni: un’ immagine panoramica realizzata dall’alto di una ciminiera ma ancora con i mezzi e con l’ attrezzatura d’uso corrente nella loggia.

Bronzetti già nella fase del suo apprendistato fotografico abbandona la statica produzione loggiesca girovagando per la città, fiutando delle possibili connessioni tra la tecnica industriale e quella della chimica e della fotografia. L’inizio della sua attività coincide, oltre che con l’ ampliamento della tematica fotografica, anche  con il sorgere di una certa  passione per l’ erranza visiva.

[Tra il 1925 e il 1935 Eugenio Bronzetti insieme a Dante Cappellani riuscirono a consolidare anche a Palermo il nuovo modo di intendere la fotografia gettando le basi per il lavoro dei grandi fotografi palermitani del dopo guerra.



La natura cosciente e logica delle fotografie di Bronzetti e soprattutto la consapevolezza della meccanicità dell’atto di fotografare distinguono la sua produzione da un qualsiasi anacronistico concetto della fotografia dalle presunzioni pseudo liriche e letterarie di stampo naif. Eugenio Bronzetti è il fotografo che nella fase più matura della sua attività impone ben volentieri una logica di costruzione alle sue immagini. Egli si affianca, agli architetti, agli ingegneri, e ai progettisti di fama, applicando, le leggi della fotogenia alle richieste dei committenti.

I generi prediletti coi quali Bronzetti inventa maggiormente sono due: il fotomontaggio industriale e gli interni architettonici. Entrambi generi non richiedono dal medium nessuna enfasi e nessuna ideologia depauperistica da “eterni senza scarpe”! Ma al contrario richiedono un felice ritorno alla natura logica del medium stesso.

Riteniamo che con tale atteggiamento professionale Eugenio Bronzetti abbia vissuto l’Era fascista ed abbia fatto il fotografo ufficiale per l’Ente di Colonizzazione e del Latifondo Siciliano. In realtà in questo suo amore “non accademico” per la precisione dello strumento, per un uso logico e costruttivo, del medesimo  ravvisiamo una labile ma incisiva memoria dei propositi di grandezza metropolitana coltivati dai palermitani sin dalla rivoluzione del 1860.

Le 85000 matrici, tra i negativi e le lastre, tuttora esistenti nel suo archivio, in realtà rappresentano prima di tutto la sua età (6) e la sua longeva attività fotografica traducibile in un enorme e quasi incontrollabile corpus di immagini dalle sfaccettature argomentative e dagli alti e bassi qualitativi assai diversi e controversi. Ne elenchiamo per argomenti: “vita quotidiana contadina”; “vita quotidiana urbana”; “interni di famiglie”; “lavoro contadino”; “lavoro artigianale”; “lavoro industriale”; “vita fascista”; “bambini”; “scolari”; “giovani”; “donne in fotogenia”; “fotomontaggi industriali”; “fotografie aree”; “fotografie di guerra”; ecc.




Eugenio Bronzetti (1906-1997) nasce a Palermo il 24 ottobre 1906 da Benedetto e da Celestina  Interguglielmi.


Nel 1920 in un modo puramente fortuito scatta la sua prima fotografia dall’ alto di una ciminiera della Centrale Elettrica sita in via Alessandro Volta.


Cinque anni più tardi, dopo aver appreso dal padre i rudimenti del mestiere lo sostituirà nella direzione dell’atelier fotografico. Man mano intensifica la sua attività lavorando su commissione per diversi enti e società industriali. Tra 1941-1942 realizza le sue famose fotografie per l’ Ente di Colonizzazione del Latifondo Siciliano. La lettera n. prot. 18704 /A/P datata 11 dic. 1941 anno XX, recita quanto segue: ” Eugenio Bronzetti è incaricato di eseguire, per conto di questo Ente e nelle varie province dell’Isola, le fotografie di Borghi rurali, Case coloniche, Strade di benefica, ponti, sorgenti, bevai, piantagioni e vedute panoramiche nelle Zone latifondistiche ” ….

Dopo questa importante esperienza egli nel 1943 si  trasferisce a Roma ove rimane sino al 1947. Qui collabora con riviste e  giornali, soprattutto realizza molti servizi fotografici per la rivista Tempo di Milano. Nel 1944 dopo la scomparsa di suo padre torna a Palermo riprendendo la sua attività fotografica e lavorando sino al 1981 realizzando innumerevoli servizi fotografici di varie ma mai di attualità politica e di cronaca.

 

Born on 24 October 1906 and died in September 1997 


Born into a family of photographers, his father Benedetto was a pioneer of industrial photography in Palermo and the husband of Celestina Interguglielmi, the daughter of Eugenio the portraitist of Palermo's belle époque, he began his career at a very young age.

In 1920 he took his first photograph from the top of a chimney of the power station in Via A. Volta. Five years later, after learning the rudiments of the trade from his father, he took over the management of the company, and intensified its activities by working on commissions for various industrial bodies and companies: Aeronautica Sicula, Arenella Chemistry and the Naval Shipyards.

He also worked on behalf of well-known artists (Antonio Ugo, Mario Rutelli, Benedetto De Lisi) and architects (Antonio Zanca and Ernesto Basile), for whom he made reproductions.


Between 1941-1942 he produced his famous photographs for the Ente di Colonizzazione del Latifondo Siciliano. The letter prot. no. 18704 /A/P dated 11 December 1941 year XX, reads as follows: "Eugenio Bronzetti is commissioned to take photographs of rural villages, farmhouses, roads, bridges, springs, beverages, plantations and panoramic views in the latifundia areas on behalf of this institution and in the various provinces of the island" ....


In 1943 he moved to Rome where he stayed for four years, collaborating with magazines and newspapers, including the Milanese magazine 'Tempo', for which he produced many reports.

In 1944, after the death of his father, he returned to Palermo and worked until 1981 in the workshop in Via G. Rossini, where he established working relationships with clients such as Sailem, Anas, Simens and the Municipal Gas Company. He retired from the business in 1979 due to a bad accident. 



Eugenio Bronzetti 'Industrial and Architectural Photographer' (3) is a perfect example of this. His first photograph, taken when he was only 14 years old, is emblematic: a panoramic image taken from the top of a chimney but still with the means and equipment in use in the lodge.

Bronzetti, during his apprenticeship as a photographer, abandoned the static production of the Loggia and wandered around the city, sniffing out possible connections between industrial technology and that of chemistry and photography. The beginning of his activity coincided not only with the broadening of his photographic subject matter but also with the emergence of a certain passion for visual wandering.

Between 1925 and 1935 Eugenio Bronzetti and Dante Cappellani succeeded in consolidating the new way of understanding photography in Palermo, laying the foundations for the work of Palermo's great post-war photographers.



The conscious and logical nature of Bronzetti's photographs and, above all, his awareness of the mechanical nature of the act of photographing distinguishes his work from any anachronistic concept of photography with its pseudo-lyrical and literary presumptions of a naïve nature. Eugenio Bronzetti is the photographer who, in the most mature phase of his activity, willingly imposes a logic of construction on his images. He worked alongside architects, engineers and famous designers, applying the laws of photogenics to the requests of his clients.

Bronzetti's favourite genres of invention are two: industrial photomontage and architectural interiors. Both genres do not require from the medium any emphasis and no impoverishing ideology of "eternals without shoes"! On the contrary, they require a happy return to the logical nature of the medium itself.

We believe that with this professional attitude Eugenio Bronzetti lived through the Fascist Era and was the official photographer for the Ente di Colonizzazione e del Latifondo Siciliano. In fact, in his "non-academic" love for the precision of the instrument, for its logical and constructive use, we see a faint but incisive memory of the intentions of metropolitan greatness cultivated by the people of Palermo since the revolution of 1860.

The 85,000 matrices, including negatives and plates, still existing in his archive, in reality represent first and foremost his age (6) and his long photographic activity, which can be translated into an enormous and almost uncontrollable corpus of images with very different and controversial argumentative facets and qualitative ups and downs. We list them by subject: "peasant daily life"; "urban daily life"; "family interiors"; "peasant work"; "artisan work"; "industrial work"; "Fascist life"; "children"; "schoolchildren"; "young people"; "women in photogenics"; "industrial photomontages"; "area photographs"; "war photographs"; etc.



Five years later, after learning the rudiments of the trade from his father, he took over the running of the photographic studio. He gradually intensified his activity, working on commissions for various organisations and industrial companies. Between 1941-1942 he took his famous photographs for the Ente di Colonizzazione del Latifondo Siciliano. The letter prot. no. 18704 /A/P dated 11 December 1941 year XX, reads as follows: "Eugenio Bronzetti is commissioned to take photographs of rural villages, farmhouses, roads, bridges, springs, beverages, plantations and panoramic views in the latifundia areas on behalf of this institution and in the various provinces of the island" ....

After this important experience, in 1943 he moved to Rome where he remained until 1947. Here he collaborated with magazines and newspapers, in particular he did many photo shoots for the magazine Tempo in Milan. In 1944, after the death of his father, he returned to Palermo, resuming his photographic activity and working until 1981, producing countless photographic reports on various subjects, but never on current affairs or politics.


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                    https://www.mediafire.com/file/z233uqpoz6dmbv4/Sicily_in_Photo_Magazine_n._6.pdf/file

 

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